Se in questo momento della vostra vita non avete ancora raggiunto i vostri obiettivi e vi sentite spesso colpiti da un umore altalenante dato da sentimenti contrastanti, potreste avere un problema con l’utilizzo del “giudizio”, in particolar modo verso voi stessi. Ecco perché in questo articolo vediamo cos’è l’autogiudizio, ed in che modo state sabotando la vostra vita.
Il giudizio rivolto verso sé stessi è definito autogiudizio, e indica un modo introspettivo di valutarsi e di valutare le proprie azioni che, se utilizzato in negativo, può andare letteralmente a minare tutti i successi, e gli obiettivi, che ci siamo prefissati. Tuttavia, prima di capire cosa sia questo modo di pensare, e di come esso ci penalizza, scopriamo assieme cos’è il giudizio.
Il giudizio: noi e del mondo
Il termine giudizio indica una valutazione che noi diamo di noi stessi e del mondo che ci circonda. Questo tipo ti valutazione può essere critica, obiettiva, imparziale, personale, equilibrata, positiva o negativa, e ci permette di distinguere cosa sia un bene o un male per noi.
Per distinguere cosa sia positivo e cosa sia negativo durante le nostre giornate dobbiamo però utilizzare degli standard con cui confrontarlo. Se, per caso, questi standard sono errati o alterati, i nostri giudizi non saranno oggettivamente corretti.
Prima domanda: il giudizio che ho appena dato, mi fa stare bene o male rispetto a cosa?
Cosa significa giudicarsi: sei sicuro/a di giudicare obiettivamente?
Se abbiamo detto che il giudizio è una valutazione che diamo a qualcosa rispetto ai nostri standard di giusto o sbagliato, l’autogiudizio è ciò che pensiamo di noi stessi rispetto a dei principi con cui valutiamo il successo e la felicità della nostra vita.
Esempio 1: Se nella mia mente, la giusta definizione di partner è “colui che in ogni momento ed i qualsiasi stato d’animo io mi trovo, deve esserci per supportarmi e tirarmi fuori dal baratro emozionale in cui mi sto mettendo” il giorno in cui tornato/a a casa da lavoro, cerco supporto nel partner e questo non è disposto a darmelo, i sentimenti momentanei di ansia, rabbia e vittimismo, lasceranno spazio ad un sentimento di dolore. Inizieremo a pensare che il nostro partner non ci ama perché non ne siamo degni, che siamo sbagliati, che ci siamo infilati nell’ennesima relazione che non ci rende felici, che in fondo non ce lo meritiamo, o forse in una piccola parte di noi, pensiamo che ci sta bene perché, d’altronde, cosa abbiamo noi da offrire?
E tutto questo, probabilmente, solo perché il nostro partner ha avuto una giornata stancante come la nostra e, se ci avesse dedicato del tempo, non sarebbe stato tempo della giusta qualità.
Nell’esempio qui sopra, che è uno dei casi più classici, possiamo capire esattamente dove sta il problema dell’auto-giudizio. Il giudicarsi in modo negativo è il risultato di principi sbagliati (il partner deve essere sempre lì per me) frutto di idee errate che abbiamo di noi stessi (da solo/a non posso farcela) e da cui l’autogiudizio cerca di proteggerci (se mi giudico da solo, il mio partner non lo farà e sarà disposto a provare pena per me, non rifiutandomi più). Ecco perché si dice che giudicare i difetti degli altri deriva spesso dal bisogno di assolvere i propri.
Seconda domanda: quante volte, confrontandomi con gli altri, mi accorgo che il giudizio che ho di me stesso/a non corrisponde al loro?
“Autogiudicarsi bene”: smettere di farlo in modo negativo per imparare a giudicare o valutare le cose in modo obiettivo
Nell’esempio del paragrafo precedente è oggettivamente corretto giudicarsi “sbagliati” all’interno della relazione solo perché il partner non ci dà le dovute attenzioni? Oppure si tratta di autogiudizio? Non sarebbe più corretto dire che: cercare e richiedere il supporto del proprio partner nei momenti di sconforto è una cosa normale, ma bisogna accettare anche che lui/lei non sempre sia disponibile a darcele? In questo modo, mettendo da parte l’ego (che ha il compito di proteggerci dal dolore del rifiuto), vi sarà una sospensione del giudizio della situazione e conseguentemente anche la sospensione di quella cascata emotiva che, alla fine, andrà a colpirci autogiudicandoci.
Accettare l’altro e accettare noi stessi, sebbene possa sembrare doloroso ammettere quello che stiamo provando, è il primo passo per prendere consapevolezza di noi e delle nostre sfaccettature.
Quando ci autogiudichiamo il nostro corpo reagisce ad uno stato di stress bloccando l’azione, che si traduce in ansia e immobilizzazione, il che significa che oltre ad accusarci per una realtà errata, andremo anche a bloccare la nostra capacità di cambiare la situazione che ci fa stare male.
L’unico modo per uscire da questo pensiero limitante è accettare le cose per come sono. Detto così sembra troppo facile ma, in realtà, è proprio questo il trucco. Dobbiamo imparare a comprendere il nostro valore, i nostri limiti, le nostre necessità, solo così potremo esporle in modo coerente e maturo, disposti ad accettare anche degli esiti apparentemente negativi, che sfuggono dalla nostra capacità di controllo. Non a caso il problema del controllo eccessivo delle cose e dell’incoerenza tra ciò che vogliamo e ciò che facciamo, sono altre due cause fortemente scatenanti dell’autogiudizio.
Terza domanda: mi conosco così bene da potermi giudicare o dovrei aspettare di conoscermi meglio?
Accettazione e cambiamento interiore
L’errore che molte persone commettono sulla sospensione del giudizio e sull’accettazione di sé è pensare che fare questo significhi accettare tutto e non cambiare nulla. Tuttavia, passare la maggior parte delle giornate vittime dell’autogiudizio ed attribuendosi colpe o stati d’animo negativi non penso che possa aiutare a cambiare la propria vita non trovate?
Sentirsi male prima di fare un cambiamento interiore non è la strada corretta, sebbene molti la pensino così, e le ultime ricerche hanno ampiamente dimostrato come i cambiamenti più importanti e costanti nel tempo avvengono nella mente di coloro che sono stati spronati al cambiamento in modo positivo.
Esempio 2: provate ad accettare voi stessi col partner che avete in questo momento. Un giorno potreste desiderare avere un rapporto che corrisponda alle vostre necessità, magari ricevendo più attenzioni da parte del/la vostro/a compagno/a. Tuttavia, anche il rapporto che avete in questo momento ha dei punti positivi, come il fatto che dovete far forza la maggior parte delle volte su voi stessi, questo comporterà il diventare più forti e il conoscervi meglio. Quindi potete tranquillamente accettare il vostro rapporto di coppia e desiderare un rapporto differente senza giudicarvi in negativo per quello che avete ora.
Nel momento in cui riuscirete ad accettare le cose che non vi piacciono, vi ritroverete con molto più potere per apportare un cambiamento significativo nel vostro IO e nella vostra vita poiché non cercherete più di rinnegare o reprimere i lati di voi che giudicate sbagliati, ma prendendo consapevolezza che siete giusti così come siete.
Conclusione
Se al termine di questo articolo vi ritrovate nel modo di pensare autogiudicante e vi sentiti afflitti dal vostro giudice interiore, se avete provato ad accettare la vostra vita ma non riuscite ad ottenere i cambiamenti che vorreste realizzare, oppure se volete iniziare un percorso in cui conoscere i vostri valori per poi accettarli ed amarvi, allora non esitate a contattarmi per prenotare un colloquio assieme, sia di persona sia online. Sarò lieta di accompagnarvi nel percorso più bello che possiate mai fare, quello della scoperta e dell’accettazione di voi stessi.
Tatiana, la vostra Life Coach preferita
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Articolo veramente ben fatto 😊 senz’altro molto utile e che ti fa ragionare su molti aspetti